Il progetto

Bando per la presentazione di progetti sociali proposti dalle organizzazioni di volontariato
e sostenuti dal CSV ONLUS VALLE D’AOSTA - anno 2011

FORMULARIO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI SOCIALI

1.    Titolo del progetto “Il cielo in una stanza – Esperienze di vita autonoma”

2.    Dati dell’organizzazione che presenta il progetto
Denominazione dell’organizzazione: Girotondo – Associazione tra persone con difficoltà, genitori, operatori e amici
Nome e cognome del Presidente: Paolo Salomone
Indirizzo dell’organizzazione: Via Monte Vodice, 2
Telefono:0165 45450     E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

3.    Dati del referente di progetto
Nome e Cognome: Paolo Salomone
Ruolo nell’organizzazione: Presidente  
Telefono: 348/3051590
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

4.    Tipologia dell’intervento 

  • prevenzione e lotta alle diverse forme di bisogno sociale rappresentate da malattia, disagio, povertà, diversità, marginalità, disabilità e dipende patologiche mediante interventi rivolti ai soggetti svantaggiati volti alla creazione e allo sviluppo di servizi territoriali a loro dedicati;
  • inclusione sociale realizzati anche per il tramite dello sviluppo di iniziative di  socializzazione e di animazione territoriale;
  • miglioramento della qualità della vita e rivolti alla promozione e alla tutela della salute;
  • promozione e tutela dei diritti umani e delle pari opportunità
  • promozione della cittadinanza attiva;
  • tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale
  • prevenzione delle varie ipotesi di rischio di calamità naturali, con particolare riferimento alla protezione civile e alle attività connesse di soccorso, accoglienza, ascolto e accompagnamento;
  • protezione e tutela degli animali;
  • tutela e valorizzazione della cultura, del patrimonio storico, artistico e monumentale, promozione e sviluppo di attività connesse;
  • animazione, educazione, formazione ed orientamento degli adulti e delle giovani generazioni.

 

 

5.    Partenariato

DENOMINAZIONE TIPOLOGIA DELL'ENTE AZIONE SVOLTA
Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta Fondazione Gruppo di pilotaggio: partecipazione attiva nel gruppo di pilotaggio previsto dal progetto, fornendo – in tal modo – un supporto nell’organizzazione, nel monitoraggio e nello sviluppo delle varie fasi attuate.
 
Co-finanziamento: partecipazione con una quota definita al finanziamento diretto del progetto

Contatti istituzionali: sviluppo di contatti istituzionali con soggetti ed enti presenti sul territorio, in particolare al fine di reperire una unità abitativa per la sperimentazione di alcune azioni fondamentali del progetto.

Fondo patrimoniale: favorire la costituzione di un fondo patrimoniale specifico di raccolta di risorse economiche per lo sviluppo del progetto.

Comunicazione: collaborare nella diffusione e comunicazione iniziale e in itinere del progetto

Monitoraggio e valutazione: collaborazione e partecipazione agli incontri di monitoraggio e valutazione del progetto
Codivda Coordinamento Disabilità Valle d’Aosta Associazione di Volontariato Promozione: collaborazione nelle fasi  di promozione del progetto, anche attraverso il coinvolgimento delle organizzazioni aderenti al Coordinamento.

Monitoraggio e valutazione: collaborazione e partecipazione agli incontri di monitoraggio e valutazione del progetto

6.    Coerenza del progetto

BISOGNI RILEVATI E MOTIVAZIONI

In Valle d’Aosta, negli ultimi anni, la presa in carico delle persone con disabilità da parte dei servizi socio-sanitari, ha raggiunto un soddisfacente grado di efficienza.
Sono, infatti, numerosi i supporti di cui i bambini con disabilità e le loro famiglie possono usufruire, sin dalla prima infanzia e per tutto il periodo evolutivo, sino al raggiungimento dell’età adulta. Questa attenzione e pluralità di servizi e proposte, permette alle persone e alle loro famiglie di sentirsi parte di un progetto di vita condiviso a livello sociale, anche se sono necessari distinguo legati alle situazioni personali.
Terminato il periodo scolastico e raggiunta l’età adulta, però, terminano anche tutta una serie di supporti coordinati.
I ragazzi e le loro famiglie, quasi improvvisamente, percepiscono che il percorso viene interrotto a causa della mancanza di un progetto condiviso – anche a livello dei differenti enti responsabili - che renda possibile la continuità e la coerenza nell’erogazione di sostegni e servizi. Emerge con evidenza tangibile l’assenza di proposte che insistano nello sviluppo delle autonomie sociali e relazionali, non riferibili esclusivamente a percorsi scolastici o riabilitativi, ma indirizzati che siano tese alla costruzione di un futuro possibile.
In particolare, per le persone per cui è complesso garantire l’inserimento o il coinvolgimento in attività lavorative, avviene una particolare e difficile “separazione” dai coetanei e dalla comunità, che porta a una riduzione dell’opportunità di creare e mantenere relazioni significative.

Raggiunta quindi l’età adulta si realizza un profondo cambiamento sia per la persona con disabilità che per i suoi familiari. Cambiano i bisogni, le urgenze, la visione del domani e di conseguenza è necessario pensare anche in questa fase della vita a risposte e supporti idonei alle esigenze e alle necessità.
Il progetto si basa su un elemento significativo che è legato a diritti fondamentali, così come sancito anche dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (articolo 19 – Vita indipendente e inclusione nella società).  
Per dare piena attuazione a tali diritti è necessario anche agire su un piano culturale, attraverso visioni e azioni che sappiano diffondere un diverso approccio al tema della disabilità.  
Dal nostro osservatorio, come organizzazioni di volontariato, rileviamo che per le persone adulte con disabilità le opportunità di sviluppo delle possibili autonomie, al di fuori dal contesto familiare,  sono spesso condizionate da numerosi fattori. Se ne citano alcuni: il contesto sociale che spesso non riconosce competenze, desideri e ambizioni pari agli altri cittadini; difficoltà nel trovare soluzioni e servizi progettati con la compartecipazione delle stesse persone con disabilità e quindi maggiormente rispondenti e adeguati alle esigenze; l’accessibilità sia in termini economici che strutturali.

L’idea progettuale è stata stimolata da numerosi incontri e scambi avuti con le persone e le famiglie interessate e da una lettura più complessiva della nostra realtà.
E’, di fatto, un dato concreto che le persone con disabilità spesso continuino a vivere in famiglia fin quando è possibile, per poi venire inserite in strutture, a volte anche fuori Valle, il che comporta sovente un peggioramento della loro qualità di vita. Va messo in risalto, fra l’altro che la permanenza completa in famiglia non può essere considerata una prospettiva adeguata sia per i genitori, sia per i figli.  

A supporto di quanto questo bisogno sia sentito e urgente, è indispensabile riportare che sul territorio sono presenti due gruppi formati da persone con disabilità che dallo scorso anno si incontrano regolarmente.
Un primo gruppo è composto da persone adulte con disabilità che attraverso il progetto “A tu per tutti”, co-finanziato dalla Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta, hanno avuto la possibilità di sviluppare le abilità sociali e relazionali per giungere alla creazione di gruppi amicali e di sostegno, avviando un processo di apprendimento reale e contestualizzato basato sulle richieste e sulle motivazioni esposte dai partecipanti. Il focus è stato quindi quello di basarsi sulle storie di vita dei partecipanti per adeguare il percorso di apprendimento a dei bisogni reali e non, al contrario, far adeguare i partecipanti ad uno strumento di lavoro. Ulteriori e successive tappe del percorso intrapreso intendono avviare uno sviluppo anche sul versante affettivo e sessuale.
Il secondo gruppo, autodefinitosi “Casa Amica”, nato spontaneamente dall’incontro di persone con disabilità fisica adulte, si è dato l’obiettivo di riflettere sulla possibilità di trovare soluzioni adeguate all’esigenza di avere maggiore autonomia e autodeterminazione fuori dal contesto familiare. In seno a questo gruppo, si sono valutati i bisogni, le possibilità offerte dal territorio e le numerose difficoltà, organizzative ed economiche, con le quali ogni persona disabile adulta si scontra quotidianamente per poter realizzare il “proprio” progetto di vita.

A questo proposito si ritiene importante segnalare che l’Associazione Girotondo sta perseguendo un profondo cambiamento interno all’organizzazione. L’Associazione fondata nel 1992 per la volontà di genitori, operatori e amici, sente ora la necessità di dare voce direttamente alle persone con disabilità. Si intende offrire, per così dire, il “marchio” dell’associazione e la sua ricca storia sociale, il suo statuto e la sua organizzazione ad un gruppo di persone con disabilità interessate, in modo che ne possano diventare (con il necessario sostegno di tutti i soci) i diretti gestori, partecipando alla presidenza e alla amministrazione diretta dell’associazione stessa.

Alcuni dati regionali:
Dai dati dell’archivio invalidi civili (dati dell’agosto 2008) le persone residenti in Valle d’Aosta che presentano un’invalidità sono 7.332, di cui 5.811 sono le persone con disabilità (79,2%) e 1.521 (20,7%) che pur avendo avuto un riconoscimento di invalidità, non possiedono però i requisiti stabiliti dalla legge per il riconoscimento della disabilità. Sempre i dati aggiornati all’agosto del 2008 ci indicano che le persone con disabilità sono il 4,66% del totale della popolazione.  Come si può dedurre dalla tabella riportata, la disabilità più diffusa è quella fisica (1.886 persone), la seconda forma di disabilità è quella cognitiva e fisica (736 persone), la terza è quella fisica e sensoriale (660 persone).
Le persone con una sola tipologia di disabilità sono poco più della metà della popolazione con disabilità, mentre le persone con pluridisabilità rappresentano ben il 43,01% del totale delle persone con disabilità.

In stretta relazione con la proposta progettuale sono, inoltre, di forte interesse i dati relativi all’età delle persone con disabilità.
-    Tra  5 e 19 anni sono pari al 3,4% di tutti i disabili, ad incidere per circa un quarto in queste età è la disabilità cognitiva (27,1%), seguita da quella fisica e da quella fisico-cognitiva. Disabilità cognitiva, disabilità fisica e disabilità congiunta e fisico-cognitiva ammontano al 67,8%.
-    Tra  20 e 64 anni di età, le persone con disabilità sono 1.542, cioè più di un quarto del totale (26,5%). Questa fascia di età è sicuramente quella più eterogenea per stato di salute, stili di vita e capacità funzionali; si rileva la prevalenza di disabilità fisiche (quasi il 30% delle disabilità in questa fascia di età), In questa fascia di età le disabilità sono presenti maggiormente in forma singola più che congiunta.

Oltre ai dati di tipo statistico riteniamo utile riportare l’analisi realizzata all’interno del Piano di Zona in Valle d’Aosta (2009) dove risulta fondamentale mettere in atto azioni per garantire il benessere dei famigliari prevedendo azioni di sostegno adatte a sostenere la famiglia nei momenti particolarmente difficili. Il contesto familiare ed il rapporto con parenti ed amici risultano avere grande rilievo per l’inclusione, poiché le persone con disabilità, oltre che di un aiuto concreto, hanno bisogno di rapporti interpersonali ricchi e soddisfacenti, anche come intervento sociale preventivo ad un aggravamento della condizione psicologica associata. Per quanto attiene le relazioni all’esterno della famiglia, emerge come poco più di un terzo delle persone con disabilità intrattiene relazioni assidue con amici o parenti non conviventi. Tra i disabili gravi l’isolamento è maggiore e aumenta tra le persone con disabilità mentale associata a quella sensoriale o motoria.
In questo senso il ricorso alle reti di vicinato tra famiglie può rappresentare un prezioso aiuto, poiché consente la condivisione delle difficoltà e soprattutto la messa in rete delle risorse. Un aspetto di criticità è tuttavia rappresentato dal 21% delle persone con disabilità che dichiara di non poter contare, in caso di necessità, sull’aiuto di parenti non conviventi, amici, vicini o altre figure di riferimento.
A fronte di tutto ciò proponiamo la realizzazione di un progetto sperimentale volto a creare innanzitutto un “laboratorio” delle autonomie in cui le persone con disabilità possano incontrarsi e confrontarsi su questi temi e successivamente rendere disponibile un appartamento, utilizzabile per periodi circoscritti di tempo da persone adulte con disabilità, finalizzato alla “prova” concreta del percorso fatto nel laboratorio.
Questa opportunità non è ancora presente nel territorio regionale, ma è già sperimentata e avviata con successo in altre regioni italiane (Fondazione Dopo di Noi Onlus di Bologna,  Associazione Dopo di Noi di Biella, Consorzio Sir di Milano, solo per citarne alcune).
Un altro bisogno su cui il progetto prevede di destinare particolare attenzione è l’aspetto comunicativo. Riteniamo, infatti, strategico riuscire a indirizzare questa azione in primo luogo al coinvolgimento di ulteriori soggetti, sia pubblici che del privato sociale, presenti sul territorio, in secondo luogo il destinatario sarà la comunità valdostana. Una comunicazione efficace e diffusa sull’iniziativa, in particolare sugli esiti che ne deriveranno, potrà creare nuove opportunità e collaborazioni per poter proseguire quest’attività e prefigurare ulteriori sviluppi.

OBIETTIVI DEL PROGETTO

  1. Favorire la promozione della persona (attraverso lo sviluppo di abilità sociali e della meta-cognizione, stimolando e rinforzando le capacità di esprimere i propri bisogni, desideri e idee);
  2. Offrire l’opportunità a persone con disabilità di sperimentare periodi di autonomia fuori dal contesto familiare;
  3. Sviluppare reti e interventi volti a garantire lo sviluppo di adeguate forme di sostegno alla vita autonoma o indipendente. 
  4. Comunicare efficacemente l’idea progettuale e gli esiti che ne deriveranno per coinvolgere altri soggetti.

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Come abbiamo già detto i due gruppi (A tu per tutti e Casa amica) che sino ad ora si sono organizzati per esplorare opportunità di crescita personale, sono di fatto la premessa ideale sulla quale progettare una sperimentazione da cui si potranno trarre utili e indispensabili indicazioni per il futuro.
I due gruppi, hanno di fatto affrontato, con modalità diverse, due temi centrali della vita di ogni individuo:
-    Come migliorare e sviluppare competenze e intelligenze intrapersonali e interpersonali, così come espresse nei concetti teorizzati da Howard Gardner e successivamente condivisi ampliati e sviluppati in tecniche centrate sull’acquisizione e sul modellamento di queste abilità;  
-    Cosa significa organizzare l’autonomia, il distacco dalla famiglia di origine, i supporti necessari, la condivisione di una casa e di spazi.

L’idea progettuale mira ad avviare una sperimentazione che permetta di proseguire, far evolvere e dare concretezza ai percorsi intrapresi sino ad ora in particolare attraverso due azioni specifiche:

1.    Creazione di gruppi “laboratorio” composti da persone adulte con disabilità.
            Saranno formati due gruppi uno nella media e l’altro nella bassa Valle d’Aosta, con il coinvolgimento di  14 - 18 persone.
2.    Ricerca e predisposizione di un alloggio da utilizzare per soggiorni temporanei per sperimentare ed “allenarsi” all’autonomia fuori dal contesto familiare.
             Saranno coinvolte  4 persone tra quelle che hanno partecipato al “laboratorio”.

1.    Rispetto ai laboratori, che saranno condotti da psicologi, si utilizzerà la specifica tecnica denominata “Social Skill Training”, centrata sull’acquisizione e sul modellamento delle abilità sociali. Attraverso questa tecnica, le persone avranno la possibilità di avviare un lavoro su se stessi e sulle proprie competenze sociali, al fine di migliorare il loro benessere psicologico e la possibilità di godere maggiormente delle opportunità sociali del territorio in cui vivono.
Il percorso prevede incontri settimanali con gruppi di persone con disabilità, con attività in aula e attività sul territorio per sperimentare le competenze apprese. Per quest’ultima iniziativa, il progetto prevede l’accompagnamento da parte di “giovani” volontari – opportunamente reclutati e formati - disponibili a sviluppare un rapporto amicale con le persone interessate. Sono, inoltre, previsti incontri periodici di confronto e di aiuto rivolti alle famiglie delle persone destinatarie del progetto.

2.    Tra le persone che frequenteranno i laboratori precedentemente illustrati, alcune avranno modo di sperimentare veri periodi di orientamento in merito alla vita autonoma. L’ingresso nell’appartamento sarà valutato anche in base alle motivazioni, alle potenzialità, alle competenze possedute.
Il periodo di sperimentazione sarà valutato insieme alla persona e al gruppo di pilotaggio che sarà costituito. Inoltre, saranno valutati i servizi e/o supporti necessari di cui la persona ha necessità durante il periodo di sperimentazione, oltre ad individuare gli obiettivi specifici da potenziare e da raggiungere.
Si terrà conto del “progetto di vita” complessivo della persona e laddove siano coinvolte altre figure professionali o altri percorsi che la persona sta realizzando, saranno previsti incontri periodici di confronto. Al termine della sperimentazione sarà redatta, con il coinvolgimento attivo della persona interessata, una relazione finale di valutazione del percorso svolto.
Collaboreranno a questa fase educatori professionali e volontari che avranno certamente un ruolo fondamentale per arricchire la sperimentazione di relazione e opportunità.

Per la realizzazione del progetto, inoltre, sarà attivata una segreteria con compiti anche di coordinamento. La segreteria dovrà garantire in particolare: l’aggiornamento dei partner sulle diverse fasi e iniziative, l’organizzazione delle iniziative varie e degli incontri previsti, la collaborazione con i professionisti coinvolti, la necessaria diffusione del progetto, la redazione delle relazioni sull’andamento dell’iniziativa.
La segreteria sarà affiancata dalla collaborazione di una figura amministrativa che monitorerà la parte economica del progetto e provvederà a redigere la rendicontazione finale.

Parallelamente sarà creato un gruppo di pilotaggio composto dai partner del progetto e dai professionisti individuati e da un supervisore con comprovata esperienza. Compito del gruppo, che sarà attivo per tutta la durata del progetto, sarà quello di collaborare all’individuazione e all’attivazione delle risorse presenti sul territorio e alla creazione di reti sinergiche. Da questo punto di vista, la collaborazione e il contributo del Comune di Aosta sono  quanto mai preziosi sia in termini di risorse, servizi e professionalità.  
Come già accennato, si avvierà una “campagna” per la sensibilizzazione e la ricerca di volontari, che avranno nel progetto un ruolo particolarmente importante: saranno chiamati di fatto a sostenere, se necessario, le attività non coperte dai servizi, a creare occasioni di tempo libero e lo sviluppo di relazioni amicali. Dopo l’individuazione dei volontari disponibili a collaborare e una loro prima esperienza diretta, si avvieranno incontri periodici di confronto e informazione, in modo da dare spazio a domande, problematiche, stimoli.
In merito alla ricerca di volontari si procederà innanzitutto contattando e coinvolgendo le reti amicali delle persone stesse, anche attraverso gli strumenti dati dalle nuove tecnologie (esempio i social network).  

Nell’ottica di sostenere l’idea progettuale anche dopo il termine della sperimentazione riteniamo necessario attivare forme di diffusione e comunicazione rivolte alla comunità valdostana. Questa attività potrà essere realizzata attraverso diversi strumenti mediatici: dall’organizzazione di conferenze stampa, all’attivazione di una pagina su un social network, alla disponibilità del Comune di Aosta a diffondere l’iniziativa attraverso “Aosta Informa”, alla collaborazione della Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta e del Co.Di.Vda a diffondere quanto più capillarmente l’idea progettuale.

Per garantire continuità e sviluppo al progetto sarà istituito uno specifico fondo patrimoniale, a cura della Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta, a cui la popolazione sarà sensibilizzata a contribuire.

Si sottolinea che gli aspetti affrontati nel presente progetto sono tra gli obiettivi indicati all’interno del “Piano regionale per la salute e il benessere sociale 2011-2013” redatto dall’Assessorato regionale della sanità, salute e politiche sociali (approvato con legge regionale 25 ottobre 2010, n. 34).
In particolare ci si riferisce a obiettivi da concretizzare in questo triennio quali:
-    “Creare alleanze tra tutti gli attori del sistema” (...) “ Il Piano riconosce che le persone, anche quelle in situazioni di disagio, di disabilità o isolamento sociale – e le loro famiglie – possono essere in grado di autodeterminarsi, al pari di chiunque altro cittadino, se adeguatamente supportate in un logica di sussidiarietà e non assistenzialismo passivo e possono diventare risorsa per l’intero contesto sociale in cui vivono”.  
-    “Favorire la compartecipazione dei cittadini interessati all’ideazione e alla realizzazione di soluzioni abitative, di natura residenziale, rivolte a persone con disabilità, rimaste prive di sostegno familiare”.

In considerazione dei bisogni rilevati e degli indirizzi indicati nel Piano, riteniamo quanto mai utile poter sperimentare il progetto in quanto potrà fornire indicazioni “preziose” anche per indirizzare politiche che si attueranno in Valle d’Aosta nei prossimi anni.

In tal senso è importante rilevare che l’Amministrazione comunale di Aosta, Assessorato Politiche Sociali, ha espresso volontà di “sostenere il progetto riservandosi di valutare le modalità di collaborazione dei Servizi Sociali comunali sulla base dei contenuti del progetto definitivo. Il provvedimento di adesione al citato progetto sarà adottato dalla Giunta Comunale dopo la presentazione del progetto e richiesta finale di adesione”. (Vedi lettera in allegato)

Sono già stati avviati i contatti necessari per l’adesione della Sovraintendenza agli Studi e dei responsabili dei Centri Educativi Assistenziali in modo da favorire la partecipazione alle due fasi del progetto di ragazzi iscritti agli ultimi anni delle scuole superiori o ai C.E.A.

TABELLA AZIONI

 

NUMERO AZIONE TITOLO AZIONE DESCRIZIONE AZIONE ODV O PARTNER COINVOLTI
1      Avvio progetto      Organizzazione segreteria/coordinamento Girotondo
Conferenza stampa di presentazione e diffusione presso gli aderenti alle odv coinvolte Girotondo, Co.Di.Vda, Fondazione Comunitaria V.d.A., Comune di Aosta
Coinvolgimento delle persone interessate e creazione dei gruppi Social Skills Training Girotondo Co.Di.Vda
Ricerca e adeguamento dell’unità abitativa Fondazione Comunitaria V.d.A.
Creazione del gruppo di pilotaggio Girotondo, Co.Di.Vda, Fondazione Comunitaria V.d.A., Comune di Aosta
Campagna per la ricerca di volontari Girotondo, Co.Di.Vda, Fondazione Comunitaria V.d.A., Comune di Aosta
2   Sperimentazione   Svolgimento gruppi Social Skill Training Girotondo, Co.Di.Vda
Periodi di prova all’interno dell’appartamento Girotondo, Co.Di.Vda, Fondazione Comunitaria V.d.A., Comune di Aosta
Incontri di confronto con i volontari coinvolti Girotondo, supervisore e i professionisti coinvolti nel progetto
3 Conclusione del progetto Comunicazione degli esiti attraverso una conferenza stampa.
Stesura di un documento di sintesi sul progetto e sugli esiti che ne scaturiranno per delineare linee programmatiche per futuro e per favorire la diffusione delle buone prassi.
Girotondo, Co.Di.Vda, Fondazione Comunitaria V.d.A., Comune di Aosta

 

DATA DI AVVIO DEL PROGETTO: Gennaio 2012

TABELLA TEMPORALE

NUMERO AZIONE

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

 1

X

X

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 2

 

 

X

X

X

X

X

X

X

X

X

 

 3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 X

 

DESTINATARI

Persone con disabilità
Saranno coinvolte le persone con disabilità in età adulta, alcune parteciperanno al progetto direttamente (14/18 persone in totale),  altre parteciperanno indirettamente, in quanto aderenti all’Associazione Girotondo e avranno modo di dare il loro contributo in termini progettuali per le azioni future.

Familiari
Rispetto ai familiari delle persone che parteciperanno al progetto si prevede il loro coinvolgimento diretto  e la partecipazione a gruppi di incontro (n. 14/18 famiglie), altre famiglie parteciperanno in maniera indiretta in quanto sosteranno il progetto attraverso l’attività di volontariato e partecipazione all’interno dell’Associazione Girotondo.  

Volontari
Saranno coinvolti giovani volontari (n. 10) disposti a costruire un rapporto amicale con le persone con disabilità, a sostenerle nelle azioni che le vedono protagoniste e a seguire dei percorsi di approfondimento e riflessione.

Comunità
In merito al coinvolgimento della comunità è particolarmente complesso indicare un numero che sia realistico, in quanto è di particolare interesse dell’Associazione e dei partner di divulgare quanto più possibile diffondere l’iniziativa.

7.      Grado d’impatto del progetto

ASPETTI INNOVATIVI

Tra gli aspetti maggiormente innovativi del progetto si evidenziano:

Centralità e protagonismo della persona con disabilità
Questo aspetto ha di fatto accompagnato tutta la progettazione in quanto sia l’emersione del bisogno, sia le sue fasi di realizzazione mettono al centro la persona con disabilità e la sua famiglia, permettendo di sperimentare nuovi percorsi diretti a sviluppare competenze e autonomie e parallelamente dando l’opportunità di usufruire di sostegni idonei e misurati in base alle necessità.

Trasferibilità e sviluppo futuro del progetto
Il progetto si basa su un’iniziativa sperimentale, espressione di una reale necessità. Sia le modalità utilizzate per il coinvolgimento diretto delle persone con disabilità, sia il loro protagonismo che il progetto promuove potranno servire da esempio per poter essere replicati e utilizzate in altre iniziative future. I percorsi sostenuti e le competenze specifiche apprese, sia da parte dei volontari coinvolti, sia delle persone con disabilità, saranno il “motore” che permetterà lo sviluppo futuro di azioni progettuali volte a favorire la vita autonoma.

“Attualizzazione” del concetto di disabilità
Riteniamo che il progetto porti un contributo importante in merito ad una “cultura della disabilità”, su cui persistono pregiudizi o difficoltà nel creare una effettiva inclusione sociale. Il progetto permetterà di promuovere un’attenzione particolare alle abilità e competenze che le persone con disabilità sono in grado di mettere in campo, mettendo a frutto le attuali opportunità e possibilità di inclusione.

8.     Attività dei volontari

VOLONTARI

NUMERO VOLONTARI NOME DELL’ENTE NUMERO ORE DI IMPEGNO NUMERO ORE DI IMPEGNO
10 Girotondo 224 Sostegno alle persone coinvolte nel progetto attraverso la capacità di creare relazioni amicali e  l’accompagnamento durante le uscite e/o le attività che saranno organizzate.
Totale: 10   Totale: 224  

 

PERSONALE RETRIBUITO

NOME O PROFESSIONALITA COINVOLTE IN OGNI AZIONE COSTO/ORE DI IMPEGNO (€/H) MANSIONI
Associazione professionale: Psicologia & Arte per l’uomo €. 55,00/81H Organizzazione e conduzione dei gruppi di Social Skills Training per le persone con disabilità
Associazione professionale: Psicologia & Arte per l’uomo €.50,00/20H Organizzazione e conduzione dei gruppi di Social Skills Training rivolti ai genitori
Educatore professionale €.40,00/120H Supporto nella definizione degli obiettivi e realizzazione della sperimentazione con le persone con disabilità.
Segreteria €.18,00/120H Supporto all’organizzazione del progetto
Psicologo con ruolo di supervisore €. 70,00/20H Supporta l’attività dei progetti individualizzati all’interno dell’appartamento
Totale n. persone retribuite: 5 Totale ore: 361  

 

9.     Stima sulla qualità del progetto

ATTIVITA OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE CON IL MONITORAGGIO STRUMENTI UTILIZZATI
Gruppi Social Skills Training Raggiungimento almeno dell’80% dei posti disponibili e almeno il 70% della frequenza. Schede di iscrizione
Verbali degli incontri
Relazione finale di valutazione
Periodi di prova all’interno dell’appartamento Raggiungimento almeno dell’75% dei posti disponibili Schede di richiesta sperimentazione
Video interviste ai partecipanti
Relazione di valutazione a conclusione del periodo di sperimentazione

Comunicazione

Presenza su testate giornalistiche tematiche e di larga diffusione Monitoraggio e rassegna stampa

 

10.     Cofinanziamento

IMPORTO TOTALE DEL PROGETTO: €. 22.765,00

COFINANZAMENTO IMPORTO PERCENTUALE SUL TOTALE DEL PROGETTO
AUTOFINANZAMENTO € 4.765,00 20,93%
COFINANZAMENTO DEI PARTNER € 3.000,00 13,18%
 IMPORTO TOTALE COFINANZIAMENTO  € 7.315,00  34,11%

 

11.     Piano finanziario

Tipologia del costo Quota richiesta al CSV Quota a carico dell‘associazione (cofinanziamento) Quota a carico di altri partner Costo totale
VALORIZZAZIONE ATTIVITA’ VOLONTARI --- € 450,00 € 450,00
PERSONALE RETRIBUITO € 13.815,00 € 13.815,00
RIMBORSI SPESE VOLONTARI  € € 1.000,00  € € 1.000,00
RIMBORSI SPESE PERSONALE RETRIBUITO  €  € 500,00  €  € 500,00
ACQUISTO/NOLEGGIO DI MACCHINARI E ATTREZZATURE  €
 PROMOZIONE E COMUNICAZIONE  €  € 1.000,00  €  € 1.000,00
ALTRI COSTI (affitto appartamento e costi utenze)  € 1.185,00  € 1.815,00  € 3.000,00  € 6.000,00
 TOTALI  € 15.000,00  € 4.765,00  € 3.000,00  € 22.765,00

 

12.      Metodo di calcolo dei costi sopra indicati

VALORIZZAZIONE ATTIVITA’ VOLONTARI: ore previste moltiplicate per costo figurativo
PERSONALE RETRIBUITO: costo orario (determinato in base al curriculum delle persone coinvolte) moltiplicato per le ore di impegno previste
RIMBORSI SPESE VOLONTARI: si riferiscono sostanzialmente a rimborsi di spese di vitto
RIMBORSI SPESE PERSONALE RETRIBUITO: rimborso kilometrico per professionista proveniente da Torino
ACQUISTO/ NOLLEGGIO DI MACCHINARI E ATTREZZATURE: ---
PROMOZIONE E COMUNICAZIONE: sono riportati i costi per la realizzazione della documentazione informativa
ALTRI COSTI (SPECIFICARE): affitto appartamento (costo per 9 mensilità) e costo utenze

 

13.      Dati relativi al c/c su cui effettuare l’eventuale accredito:

Nome beneficiario Associazione Girotondo
Banca __Monte dei Paschi di Siena - Aosta
Filiale di   Aosta
IBAN ___IT 41 U 01030 01200 000001366883    

Si attesta che tutti i dati sopra riportati rispondono al vero.


Data    29-09-2011

Il cielo in una stanza

logo: il cielo in una stanza
Esperienze di vita autonoma

La struttura del progetto

I partner

Associazione Girotondo – Aosta - capofila
Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta
CODIVDA – Coordinamento Disabilità Valle d’Aosta

Cronologia

Dicembre 2011 – febbraio 2012: attivazione del progetto
29 febbraio 2012: conferenza stampa di presentazione del progetto e incontro con i protagonisti del progetto stesso: persone con disabilità, famigliari, operatori nel sociale, nell’educazione, nella sanità.
Marzo – novembre: laboratori “A tu per tutti”
Maggio – novembre: attivazione delle attività condotte insieme ai giovani volontari
Maggio – novembre: sperimentazione di periodi di vita autonoma in appartamento
Dicembre 2012: incontro di restituzione degli esiti del progetto.

Associazione Girotondo: la “nuova” associazione

Tenuto conto delle nuove prospettive nel campo della partecipazione delle persone con disabilità alla definizione e alla gestione del loro “progetto di vita”, dovute in gran parte all’evoluzione delle competenze interpersonali (inserimento sino all’età adulta nel percorso scolastico), alla formazione di nuove abilità (anche in campo informatico e sfruttandone le immense potenzialità), il consiglio direttivo dell’associazione, sentiti i soci, ha deciso di “regalare” la struttura organizzativa e la riconoscibilità dell’associazione stessa alle persone con disabilità che intendano mettersi in gioco e gestire direttamente le iniziative volte al miglioramento della loro vita adulta.
In tal senso è in fase di predisposizione un nuovo statuto che prevede la presenza responsabile delle persone con disabilità alla guida dell’associazione stessa, dando loro la possibilità – sempre con il supporto attivo dei famigliari, degli amici e degli operatori nella scuola, nel sociale e nella sanità – di progettare e programmare le iniziative ritenute utili al conseguimento delle finalità dell’associazione stessa.
In breve:
a)    promuovere ed organizzare ogni attività atta a favorire sia l’effettiva partecipazione alla vita sociale delle persone con disabilità, sia l’emancipazione delle stesse;
b)    collaborare con gli Enti e le Istituzioni pubbliche e private, sollecitandone, ove il caso, l’intervento, anche legislativo, per realizzare gli strumenti operativi idonei all’inclusione della persona con disabilità nel contesto sociale;
c)    favorire uno scambio di conoscenze ed esperienze, mediante contatti con altre realtà sociali operanti nel campo della disabilità, siano esse pubbliche o private;
d)    organizzare e aggiornare in modo sistematico la raccolta di dati e informazioni relativi alla disabilità in Valle d’Aosta, alle esperienze a livello regionale e nazionale di promozione delle persone con disabilità e delle loro autonomie e sulla normativa in tema di disabilità;
e)    programmare attività di aggiornamento e studio.

L’Associazione per il raggiungimento delle sue finalità può costituire gruppi di lavoro composti da persone con disabilità, operatori tecnici, sociali e volontari, in riferimento anche al tipo di disabilità o agli argomenti di interesse dei soci stessi. Tali gruppi collaborano con il consiglio direttivo dell’Associazione.


Il fondo “Il cielo in una stanza, esperienze di vita autonoma”

È istituito presso la Fondazione Comunitaria della Valle D’Aosta un fondo patrimoniale con i seguenti obiettivi:

  • La promozione e l’attuazione dei diritti umani e delle pari opportunità per le persone con disabilità e le loro famiglie
  • La promozione della cittadinanza attiva e della partecipazione effettiva delle persone con disabilità alla vita sociale, mediante azioni volte alla valorizzazione e allo sviluppo di esperienze di vita autonoma e responsabile
  • Il miglioramento della qualità di vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie, con particolare riferimento alla progettazione partecipata di soluzioni abitative autonome, di opportunità lavorative e occupazionali,di promozione di esperienze culturali e sociali qualificanti.


Il fondo è aperto, non condizionato e potrà ricevere donazioni da chiunque, persona fisica o giuridica, fondazione, associazione riconosciuta e non riconosciuta che ne condivida le finalità, impregiudicato il diritto della fondazione di rifiutare le singole donazioni.
Il donatore, all’atto della donazione, potrà indicare se la sua donazione dovrà essere destinata in tutto o in parte ad incremento del patrimonio indisponibile del fondo oppure essere direttamente destinata al finanziamento dei progetti nell’area di interesse del fondo.

La Fondazione avrà il compito di verificare che l’assegnazione dei contributi avvenga nel rispetto della normativa vigente e secondo le finalità indicate.


 
I laboratori “A tu per tutti”

“Social Skill Training” - Attività settimanali per lo sviluppo delle competenze relazionali.
Si attiveranno due gruppi, uno nella media e l’altro in bassa Valle, formati in parte dalle persone con disabilità che hanno già partecipato all’esperienza “A tu per tutti” nell’anno 2010-2011.
A queste persone si aggiungeranno:
a) Studenti con disabilità che frequentano gli ultimi due anni delle scuole secondarie di secondo grado;
b) Adulti con disabilità in età compresa tra i 18 e i 35 anni.
I gruppi, di 7 - 9 persone ciascuno, si incontreranno nel tardo pomeriggio (alle ore 17.30), con cadenza settimanale per un’ora e trenta, nel periodo marzo – giugno e settembre-novembre 2012.

Il gruppo di coordinamento e gestione.
Accanto ai due gruppi operativi, se ne formerà un terzo, composto di persone con disabilità che presentano un grado di autonomia tale da consentire loro di fungere da organizzatori e gestori di varie attività parallele. Tale gruppo, coadiuvato dai volontari, avrà il compito di progettare e realizzare attività atte a coinvolgere le persone con disabilità che lavorano nei gruppi di Social Skills Training. Si tratterà, per lo più, di attività socializzanti e amicali: uscite in città, aperitivi al bar, ristorante o pizzeria, musei o mostre, scampagnate, discoteche, cinema, ecc.

I gruppi amicali (con la partecipazione di giovani volontari).
Per sviluppare le attività sul territorio e sperimentare le competenze apprese, il progetto prevede l’accompagnamento da parte di “giovani” volontari – opportunamente reclutati e formati - disponibili a sviluppare un rapporto amicale con le persone interessate.
Il team di volontari ha il ruolo particolarmente importante di sostenere, se necessario, le attività non coperte dai servizi, creare occasioni di tempo libero e sostenere lo sviluppo di relazioni amicali per le persone con disabilità coinvolte nel percorso formativo sopra previsto. Dopo l’individuazione dei giovani volontari disponibili a collaborare e una loro prima esperienza diretta, si avvieranno specifici incontri periodici di confronto e informazione, in modo da dare spazio a domande, problematiche, stimoli.

I famigliari.
Sono previsti incontri periodici di confronto e di aiuto rivolti alle famiglie delle persone destinatarie del progetto.


N.B.
Tutte le attività previste da questa sezione progettuale si interfacceranno con quelle relative alla sperimentazione di forme di vita autonoma in appartamento “Casa amica”.

 
Casa amica
Sperimentazione di forme di vita autonoma in appartamento

Il gruppo, autodefinitosi “Casa Amica”, nato spontaneamente dall’incontro di persone con disabilità fisica adulte, si è dato l’obiettivo di riflettere sulla possibilità di trovare soluzioni adeguate all’esigenza di avere maggiore autonomia e autodeterminazione fuori dal contesto familiare. In seno a questo gruppo, si sono valutati i bisogni, le possibilità offerte dal territorio e le numerose difficoltà, organizzative ed economiche, con le quali ogni persona disabile adulta si scontra quotidianamente per poter realizzare il “proprio” progetto di vita.
Per aiutare le persone a confrontarsi con problemi e opportunità legati al vivere in autonomia, il progetto intende costruire percorsi autonomi e personali per poter proporre periodi – più o meno lunghi – di vita in appartamento. La persona con disabilità potrà scegliere – in base ad un progetto condiviso – la durata e i periodi in cui vivere “da solo”, in compagnia di un amico (anch’esso con disabilità oppure no), un giovane volontario, l’assistente personale, se necessario.
Si terrà conto del “progetto di vita” complessivo della persona e laddove siano coinvolte altre figure professionali o altri percorsi che la persona sta realizzando, saranno previsti incontri periodici di confronto. Al termine della sperimentazione sarà redatta, con il coinvolgimento attivo della persona interessata, una relazione finale di valutazione del percorso svolto.
Collaboreranno a questa fase educatori professionali e volontari che avranno certamente un ruolo fondamentale per arricchire la sperimentazione di relazione e opportunità.


Comunicazione e diffusione
Il video racconto

In accordo con un’agenzia di stampa che ne seguirà i lavori, si è deciso che il monitoraggio in itinere e la restituzione degli obiettivi conseguiti avverranno mediante l’’utilizzo del “video-racconto”. In tal senso, le stesse persone con disabilità coinvolte nel progetto effettueranno riprese video e fotografiche a cadenza periodica delle varie attività sviluppate dal progetto. L’occhio soggettivo dei protagonisti cercherà di descrivere e mettere in evidenza gli aspetti peculiari, le qualità positive e le problematicità sorte. Si provvederà alla realizzazione di brevi filmati, assemblati dagli stessi protagonisti, con l’aiuto di personale esperto. Questi brevi video verranno poi diffusi tra i partecipanti e – con formule allo studio – portati anche a conoscenza del grande pubblico.
È previsto, in ultimo, il montaggio e la diffusione di un unico video finale, con l’obiettivo di documentare l’intero percorso.

Come donare

logo fondazione

Accedere al sito della Fondazione Comunitaria www.fondazionevda.it al menu "I fondi" per individuare il fondo specifico e al menu "Come donare" per capire le modalità per farlo.

Ci contiamo tutti! GRAZIE

Per saperne di più.

Rassegna Stampa